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Lenta metamorfosi di una figlia ribelle e di una madre troia


di geppettino2003
18.10.2017    |    48.480    |    9 9.3
"” Mamma gode con lunghi gemiti..."


Riceviamo una richiesta di aiuto da un giovane ragazzo, iscritto al sito (di cui, per ovvi motivi, non sveleremo il nick) con tanta voglia di vedere la sua trasgressiva, ed impertinente, lei coinvolta in un intrigante rapporto saffico.
Ci vien chiesto di scrivere un racconto erotico che la veda protagonista, così da indurla a soddisfare la sua eccitante fantasia!
Non abbiamo mai trasformato le fantasie di altri, ci piace raccontare solo le nostre, molta realtà, poca immaginazione (se non quella che ci piace vivere!) ma l'idea ci ha attizzati e così ci siamo offerti disponibili.

Dopo diversi scambi di pensieri, confessioni, speranze, (e alcune intriganti foto) abbiamo fatto nostra la fantasia, e la immaginazione, del ragazzo e, analizzato il loro contesto, ci siamo convinti dei possibili (e per lui auspicabili) perniciosi risvolti di un rapporto vissuto in una famiglia che maschera intrigo, trasgressione e peccato!

Il racconto si sviluppa su fatti, atteggiamenti, avvenimenti reali (accaduti per come raccontatici) noi abbiamo provato (forse riuscendoci) di interpretare i pensieri, materializzarne le fantasie, trasferendo il tutto in una verità che (riteniamo) non sia lontana dalla realtà.

La richiesta presuppone che il racconto sia scritto dalla giovane pulzella che, obbligata, dalla presenza della madre, donna di forte carattere, capace di imporre i dogmi di una famiglia molto, ma molto, all'antica, non vuole più reprimere la sua vera indole di maialona, ingegnandosi per soddisfare i piaceri della carne.

Con ricercata empatia ci abbiamo provato, convinti che la provocante Alessia ha nascosto, bene, fino ad ora, la sua vera personalità e che, adesso, ha deciso di sfruttare, per il suo piacere, le perverse situazioni.

Raccontiamo la lenta, perversa e morbosa, metamorfosi di Alessia:

Confesso, amo trasgredire! Una voglia alimentata dai miei attuali vent'anni vissuti in una famiglia dove il pudore, quello falso, regna sovrano. La mia voglia di libertà, quelle maggiori opportunità di vivere i miei vent'anni, quelle, poche a dir la verità, occasioni per uscire sola, frequentare le mie amiche, andare al cinema o, magari, discoteca, sono subito stoppate da mia madre "sai che tuo padre non vuole!"
E a nulla valgono le mie vibrate proteste!

Già mio padre. Un uomo all'antica, ci ha educato al pudore, al rispetto delle sue regole e ai suoi stupidi convincimenti. Per essere chiara, in sua presenza non si possiamo vedere in TV programmi licenziosi. Bastano delle belle cosce, uno scorcio di seno, due chiappe in bella vista che, subito, critica inveendo contro la pornografia imponendoci di cambiare canale.
Figuratevi cosa combina se becchiamo scene di sesso!...
Da buon napoletano immaginate la sua forte gelosia nei confronti della moglie .

Carla, mia madre, con i suoi 44 anni, da bella donna sa esaltare il suo essere una gran signora. Dei suoi lunghi capelli biondi sa farne un'arma di fascino e seduzione. Maliziosa ama lasciare alle sbarazzine ciocche appoggiarsi, giocando, con l'ammiccante disegno della plastica terza di seno, e le lunghe chioma libere di lambire l'intrigante bel suo fondoschiena.
Occhi castani sanno essere espressivi valorizzando il suo sguardo e materializzando il suo stato d'animo.
Sin da innocente bambina ho ammirato la sua attenzione nel curare il corpo, le costanti sedute mattutine alla cyclette, le profumate creme, che sapienti mani distribuivano sul corpo, il suo apprezzare allo specchio il perfetto disegno del seno, gioire ai delicati tocchi delle dita sui capezzoli.
Più volte ho ascoltato il suo respiro crescere e le gote colorarsi dell'ambiguo colore dell'emozione.

Ed oggi con il notevole vantaggio della maturità di donna, si consente di esternare una sensualità non indifferente sicuramente più accattivante, più interessante, insomma, più femmina.
Mamma ama proporsi nel suo essere, ben consapevole che ostentare garbatamente la sua accattivante figura è un ottimo viatico alla nostra attività commerciale. Per questo sono continui gli scontri con la gelosia di mio padre che la richiama ad una più consona, e casta, presenza in negozio. Solo la giustificazione della positiva ricaduta sugli affari convince mio padre che, se pur malvolentieri, la lascia fare lasciandola, incazzato, sola in negozio.

Io le somiglio tanto, almeno nel fisico, sono solo due le cose che ci distinguono il colore dei miei lunghi capelli mori, ed un prorompente seno. Io ho una abbondante quarta.
Due corpi simili ma due bellezze diverse, io la classica puledra da domare, aperta e pronta a nuove esperienze, lei, invece, donna intrigante che fa della studiata provocazione uno stile di vita.

Vorrei tanto che mamma fosse più solidale con me ed invece, ultimamente, da quando mi sono fidanzata, il nostro rapporto è diventato ancor più conflittuale. Si ostina ad impormi il suo ruolo in casa, riesce ad inibire ogni mia possibile reazione, con il suo forte carattere, mi obbliga ai suoi voleri.

Ben diverso è, invece, il suo rapporto con mio fratello diciassettenne. Lui, con intelligenza, ha saputo crearsi un diverso rapporto con lei "Gaetano è il maschio di casa" dice. Lei se lo vezzeggia continuamente, lo coccola, lo accontenta in ogni sua richiesta, praticamente lo ha viziato.
E lui, da gran ruffiano, la ricambia con affettuosi abbracci, amorevoli carezze e continui baci che, ho notato, nell'ultimo periodo, si sono fatti particolarmente sfrontati.

Eppure l'attenzione agli affari di famiglia incide nel rapporto con mia madre in negozio. Li siamo come due bellissime sorelle che, con una trasgressiva dose di complicità, operano nell'interesse comune.
In assenza di papà, con malcelato pudore, incentiva la mia innata esuberanza. Con la spigliata leggiadria insita nei miei vent'anni, lascia che offra la prorompenza del mio seno, in maliziosi atteggiamenti apprezzati, e graditi, dai nostri clienti, mentre lei, sinuosa, ostenta le perfette forme del suo bel culo esaltato dagli alti tacchi e dai bordi di esili brasiliane che, ben chiari, lascia che traspaiono dagli stretti jeans indossati.
Più volte i nostri sguardi si incrociano sorridenti al sottile piacere della trasgressione.
All'ora di chiusura, sole nel tornare immacolate e pure, mamma riduce gli effetti della provocazione del mio seno seguendone, con particolare interesse, la forma con le dita, commentando, con una picca d'invidia, su quanto so essere stronza!

Poi a casa ritorna l'arpia imposta dal suo materno ruolo.
Descrivere mamma, ed il nostro rapporto, può dare il senso del mio attuale travaglio interiore.

Preso atto, quindi, che sono inutili i miei tentativi di convincerla ad una maggiore intesa, a quelle complicità tra donne, la mia indole ribelle mi impone di sfidarla e, da brava bambina dispettosa e impertinente, combinargliele sotto gli occhi.

Sono fidanzata con un ragazzo siciliano. Il nostro è un rapporto difficile, già condizionato dalla distanza e reso ancor più critico dalla sua invadente presenza.
Con Massimo, il mio ganzo, riusciamo a stare assieme solo per pochi giorni al mese e, in quei giorni, mia madre diventa assillante, limita enormemente le occasioni per restare soli. Quel suo continuo ripetermi "non abbassare mai le mutande prima del matrimonio". Il seguirci con gli occhi in ogni momento, non lasciarci nessuna occasione di restare soli, sempre presente in una piccola casa che non consente di ricavarci angoli di intimità.
E in questa afosa estate, mi ha pure imposto di riposare con lei nei caldi pomeriggi al rientro dal mare.

Massimo è riuscito a creare un ottimo feeling con i miei e, specialmente, con mia madre. È stato utile a informatizzare la nostra attività, oggi in crescita grazie alle vendite on line. Per questo mio madre ne apprezza i modi e ne loda la competenza. Mentre lui si bea della sua innata propensione a farsi ammirare. È affascinato dalle sue accattivanti mise, segue quei suoi naturali atteggiamenti ricchi di seduzione, commenta, favorevolmente, gli ammiccanti, ed interessati, sguardi che riesce a calamitare su di se.
Ultimamente è persistente il suo interessamento alla sua figura. Anche in mia presenza è attratto dal modo di proporre il suo corpo a casa. A mamma piace stare in libertà, fascia la sua figura con leggeri e corti variopinti vestitini estivi, moderatamente licenziosi, indossati raccogliendo i lunghi capelli così da esaltare il perfetto disegno del suo seno che, in casa, lascia libero dagli inutili costringimenti del reggiseno e con il bel culo che ritmico gonfia sode chiappe al plastico ancheggiare.

Giorni fa, dopo pranzo, uscito papà per la sua solita capatine al bar, l'ho beccato completamente assorto seguire, dalla poltrona, del soggiorno i sinuosi spostamenti di mamma in cucina.

"Alessia vai in camera, finisco, e riposiamo un'oretta"

Non le ho dato ascolto restando accanto a Massimo piuttosto infastidita dal suo sfacciato atteggiamento, mentre richiamata la mia attenzione alla presenza di mio fratello in cucina.
Sembrava innocente il suo abbracciare mamma alle spalle, baciandola sulle gote. Lei sorrideva sorniona come se aspettasse questo momento. Pochi secondi ed era palese il suo provocante appoggiarsi allo splendido culo di mamma, sfrontato palpeggiarlo, lentamente lasciare risalire le mani dai fianchi sino a sfiorare il nudo seno che, immediato, disegnava i contorni di capezzoli che, gonfiandosi, hanno reso concreto un intrigante piacere.
E non certamente solo il suo!

Anche i pensieri di Massimo avevano poco di lecito se è vero che il suo interesse si era concretizzato nel bel duro cazzo che, spudoratamente eccitato, ha voluto che apprezzassi.

Mamma non reagiva, anzi era netta la sensazione che gradisse il subdolo attacco. Non si opponeva a mani che gioivano di belle chiappe stringendole alternativamente, anzi mi era netta la sensazione che, stendendo le mani sul lavello, allargasse le gambe in un provocante invito ad osare di più.
Pochi secondi e seguiamo il trasformare l'iniziale espressione di sorpresa nei languidi sguardi di una affamata troia.
Ascoltare i suoi respiri farsi intensi e, con accanto il mio fidanzato, mi sono ritrovata una gran voglia addosso. Vincendo quelle mie stupide resistenze, incurante della presenza di mia madre a pochi metri da noi, ho cominciato lentamente a masturbare Massimo.

Con un ultimo profondo respiro, mamma si è staccato da Gaetano e, con le mani tra i capelli, ha accennato un timido rimprovero ma mi era chiara l'ambigua reazione.
È come se si stesse per spezzare l'esile barriera che separa l'amore sacro da quello profano!

Una considerazione mi è nata spontanea, il cazzo deve certamente mancarle se è vero, come è vero, che l'intimo rapporto con mio padre si è limitato, nell'ultimo anno, a due velocissime scopate che ho ascoltato dalla esile parete che separa le nostre camere da letto, credo, non le abbiano dato neanche il tempo di apprezzare un bel palo di dura carne tra le gambe.
Non mi è difficile immaginare la ragione per la quale mio padre, con la gran porcona che ha accanto, preferisce passare quel suo poco tempo libero a giocare a carte al bar! Sono certa, mamma pretende ciò che lui non è più in grado di darle!

"Perché non fai anche tu come tuo fratello, approfittane, porca per come è sono sicuro che le piacerebbe la delicatezza di tocchi di delicate mani, fremere al piacere di erotiche carezze e abbandonarsi ai brividi della tua lingua"

"Smettila io non sono lesbica!"
Ho reagito stizzita alla riflessione di Massimo.

Imperterrito continua: "L'amore lesbo è puro. È l'unione di corpi delicati dove forti sentimenti obbligano la ragione a supere ogni lecito pensiero liberando impulsi sopiti e desideri repressi. Solo una donna sa come dare piacere ad un altra donna"

Indispettita e, se pur eccitata, abbandonato il mio piacere, ho lasciato quel suo cazzo che pulsava frenetico pronto per schizzare la sua calda sborra. L’ho lasciato in piena sofferenza con un solo pensiero: mia madre puritana e bigotta con me, diventa discinta e disponibile con il provocante figliolo.

Raggiunta in camera, la trovai già a letto con ancora diffuso il rossore della morbosa eccitazione e chiari i segni di una espressione di maiala. Riposava con il solo slip, io con la delicata lingerie che amo indossare.
Nel suo smanioso dormire ascoltavo il profondo sospirare, mentre mi era rimasta alta la voglia di godere dello splendido cazzo dì Massimo.
Lentamente le mani scivolarono sul mio corpo cercavano, hanno trovato, stringendoli i miei sensibili capezzoli, accompagnandoli alla bocca, le labbra sfiorarli e la lingua far crescere la mia eccitazione.
Con il telefonino ho immortalato il mio fare, mandando un WhatsApp a Massimo pentita per averlo lasciato a metà
"Ho voglia del tuo cazzo"
Quel cazzo che a me piace da impazzire. Godo farlo palpitare tra il mio ospitale seno, sentirlo crescere con il movimento delle mani, scappellarlo e con colpetti di lingua bagnare la cappella e con essa inumidire bollenti e sensibili capezzoli, ingoiarlo sino in gola, con le labbra accarezzarlo tutto sino a sentire risalire la calda sborra e, maiala, farmi schizzare in bocca.

Immediata la sua risposta
"Facciamolo assieme"
Lentamente mi alzai, mamma dormiva profondamente. Scalza ho attraversato il corridoio. I maschi gemiti hanno richiamato la mia attenzione. Nel bagno in piedi si stava masturbando con il reggiseno di mia madre avvolto sul duro cazzo tirava colpi decisi e, invocando il suo ed il mio di nome, ha schizzato un enorme piacere riempendo di sborra le coppe del suo intimo indumento.
Imbestialita è stata dura la mia reazione:
"Tu ti vuoi scopare mia madre!"
"No io voglio che la scopi tu!!!"
Non ho avuto il tempo di reagire, ascoltare il ticchettio dei passi di mia madre mi ha lasciato giusto il tempo di farle credere di essere uscita io dal bagno.

Tutto il giorno con in testa quel suo fare e specialmente quella sua risposta che doveva indispettirmi ed, invece, lentamente cominciava a farsi strada nella mia mente un pensiero.

Nei giorni a seguire quel pensiero diventa assillo e lentamente si trasforma in strategia.

Sino a quando l'ennesimo morboso attacco di Gaetano a mamma, seguito da noi seduti davanti la TV, non mi fornì certezze.
Con evidente provocazione si è stretto al sinuoso suo corpo che, maliziosa, indossava un trasparente copricostume così da esaltare i tratti del suo gran bel culo valorizzato dal disegno di un mio costumino nero che mi avava chiesto di prestarle. Carezza più incisive più provocanti, più subdole. Da gran ruffiano con la punta della lingua inumidiva il suo affusolato collo, poi con avide labbra ne raccoglieva la intrigante saliva.
Intensi i tremori di mamma e debole la sua reazione.
Mi era ormai chiaro che apprezzava il fare di Gaetano che, da gran marpione, approfittava per stringerla forte a se sollevandola con l'eccitato cazzo ben piantato tra ospitali chiappe.
La reazione di mamma era nel suo, prolungato, gemere strozzato!

Le mani di Massimo erano perse tra le mie gambe, lasciva le avevo allargate offrendo, contemporaneamente, alla sua lingua il piacere dei miei grossi capezzoli.

Sul più bello mia madre, rendendosi conto di non essere sola, si è staccata da Gaetano, redarguendolo amorevolmente, ed in evidente stato confusionale, lo allontanò da se e, con la chiara espressione di porca, fissava il gran cazzo che Gaetano le ostentava sfacciato mentre, prima di uscire, la baciava sulle guance sfiorando più volte le sue labbra.
Sicuramente turbata, coprendosi il seno con le mani mascherando gli effetti di una morbosa eccitazione, si è avviata in bagno per una sicura, fredda doccia, non accorgendosi che tra le mani stringevo il superlativo cazzo di Massimo pronto ad esplodere di piacere.

Soli, poco ci è voluto per denudarci, offrire il mio corpo alle sue eccitate mani, e distintamente percepire le intriganti pressioni del suo duro cazzo tra le mia gambe.
Gemiti di un crescente piacere si sono fatti intensi alla spinta della dura cappella tra le mia ospitali chiappe.
Con il disponibile corpo pronto a godere di quei momenti, la mente fantasticava su mamma, immaginandola nuda, sicuramente eccitata, ad occhi chiusi masturbarsi con la voglia di godere di un bel cazzo.

Solo lo scivolare della lingua di Massimo, le umide labbra percorrere la schiena sino al culo, mi ha riportato alla mia intrigante realtà. Le sue mani aprirmi il culo e con una eccitata lingua raccogliere il piacere della mia diffusa eccitazione. Ero spudoratamente bagnata! Un attimo per girarmi e spingere il suo capo tra le mia cosce.
Lento il suo risalire sul seno, leccare i grossi capezzoli, succhiarli alternativamente, con il suo bel cazzo stretto in una mano, ho cominciato a segarlo scappellandolo furiosa.
Mi piace giocare con la lingua sulla cappella, piccoli colpetti sulla punta, accarezzare con le labbra un bel palo di carne sentirlo fremere prima di prenderlo in bocca e cominciare a succhiarlo morbosa. È una sensazione stupenda ascoltare i gemiti di piacere che so regalare.

Ancora un pensiero a mia madre alla sua sofferenza di femmina insoddisfatta. Non posso giurarlo, ne né sono certa, ma non sarei sorpresa se a fronte dei subdoli attacchi di mio fratello, indifesa, cedesse e la scoprissi impegnata, in un perverso ed eccitante pompino a suo figlio. Solo la nostra presenza in casa la inibisce fortemente da una, sicura, perversa voglia!

Ma, intanto, ero io che desideravo di più, volevo essere scopata.
Mi sono sdraiata sussurrandogli la mia voglia.
Amorevole è stato il suo avvicinarsi a me, sentivo il cazzo accarezzarmi le piccole labbra, con le mani sui suoi glutei spingevo lentamente a possedermi. Ascoltavo il suo dichiararmi amore tremando di piacere mentre quel suo duro cazzo entrava ed usciva da me facendomi godere.
Con le lacrime agli occhi per l'eccitazione e furiose lingue impazzite che giocano nelle rispettive bocche, ho voluto scoparlo io.
Disteso sul tappeto, in piedi, le caviglie strette a suoi fianchi lentamente mi sono accovacciato sul proteso cazzo, con una sua mano che, impugnato il cazzo, mi pettinava la fica. Le mie giocavano con il procace seno, stringendo irti capezzoli accompagnandoli al piacere della mia lingua. I miei lunghi capelli quasi solleticavano il suo viso.
Bellissimo sentire il suo cazzo entrare ed uscire dalla mia fica. Solo il mio cavalcarlo governava il suo, ed il mio, piacere. Saltando morbosa sentivo salire il comune piacere. Lunghi minuti di ripetuti e travolgenti orgasmi, fin quando non ho sentito che era pronto anche lui.
Sfilato il cazzo, con le mani l’ho stretto massaggiandola in una perversa spagnola ascoltando il suo gridare mentre tutto il suo piacere sporcava sul mio viso.
Sconvolta dall'eccitazione ho ricevuto il suo caldo seme in bocca, leccandolo, ne ho assaporato l'essenza, ingoiandolo ho stretto forte con le labbra ila duro cazzo succhiandolo avida.

Ho avuto solo il tempo di asciugare il viso, rivestirmi veloce ed incrociare mamma nel corridoio avvolta nel suo corto accappatoio.
È bastato uno sguardo per capire che si era data un solitario piacere che non l’aveva assolutamente soddisfatta. Sfrontata l’ho baciata sulla fronte, abbracciandola forte lasciandole respirare il forte odore del piacere di Massimo che forte risaliva dal solco del mio seno.

La sua voce tremula "Dai andiamo a riposare" L'espressione del viso ancora tirata, gli occhi languidi e lo sguardo malizioso, ed interessato, verso Massimo che stava ancora tirandosi su lo zip dei pantaloni.

A letto, mamma leggeva. Futile il tentativo di mascherarmi il suo stato. Pochi minuti per concretizzare la mia strategia e ho lasciato alla fantasia l'opportunità di giocare con il mio corpo con lei accanto.
Con uno sfacciato coraggio lentamente le mani risalivano sul mio corpo, spaziando sul grosso seno.
Avevo ancora voglia!
Fingendo di dormire, volutamente urtai il suo fianco per farmi scoprire. Sapevo che mi stava guardando, non reagii ne al suo chiamarmi ne al suo delicato scuotermi. Risposi con lunghi e prolungati sospiri, mentre una mano stringeva grossi capezzoli, e l'altra tra le gambe sfiorava la fica rendendo palese la macchia che scuriva i miei slip.
Il corpo reagiva alle mie carezze e, sfrontata invocavo il bel cazzo di Massimo, lodandone la prorompente forza.

Pietrificata, mamma, non reagiva, inutili i suoi tentativi di riportarmi alla realtà.
Rapita dal mio fare non si accorse che, dalle palpebre semi chiuse, seguivo il suo sconvolto interesse al mio seno.
Con morboso coraggio, ormai non controllavo i miei sensi, ho sussurrato più volte il suo nome sino a non governare i miei pensieri
"mamma dimmi ti manca un bel cazzo, ti piacerebbe quello del mio ganzo o preferisci quello di Gaetano. Dimmelo troiona. Un bel cazzone duro per tutte e due!"
Mentre con un lunghissimo gemito, inarcando il corpo in compulsivi fremiti di piacere, ho goduto intensamente.

Lunghi minuti per tornare normale, ed altrettanti per lentamente tornare alla nostra realtà.
La sua espressione, di evidente sorpresa mascherava malamente una chiara eccitazione, ma alcun cenno al mio fare.
Ormai mi era chiaro mia madre era una gran maiala in forte crisi di astinenza!

Quelle riflessione di Massimo sull'amore lesbo potevano veramente essere la soluzione dei miei problemi... e, finalmente, il modo su come risolverli!
Era solo stabilire quando, perché il come mi era già, abbastanza, chiaro.

“Massimo mi passi un po’ di olio solare, oggi voglio proprio arrostirmi”
Impacciato dalla richiesta, in ginocchio sulla tovaglia accanto a me, con iniziale titubanza, quasi interdetto dal mio bel culo ma con estremo interesse, si accinge a soddisfare la mia richiesta. A fil di pelle, agevolate dal mio essere bagnata, dalle caviglie avvia i suoi massaggi, strofina delicatamente fino a far assorbire alla pelle l'olio solare, dai polpacci, lentamente, risale alle cosce, si sofferma, arriva ai glutei sodi e pieni, friziona volutamente con maggiore pressione sino a lambire un culo altamente erotico, sfrontate le dita con studiata pressione, sfiorano la fica a malapena coperta dal minuscolo triangolino di tessuto.

Il suo fare richiama l'attenzione di mamma che, con particolare interesse segue, non solo l'ardore con il quale Massimo lascia libere le mani di spaziare sul mio corpo ma, anche, il bel pacco che chiaro dal largo boxer comincia ad assumere una provocatoria forma.

" come sei bravo, a fare i massaggi" e, guardando mio padre "tu non me li fai mai, perché non prendi esempio!"
Mentre mio padre, piuttosto incazzato, si accinge a fare il bagno, Massimo risponde alle sue lusinghe con un ampio, ed ambiguo, sorriso facendosi più audace, quasi a volerla sfidare ad un maggiore interesse sul suo fare.
"Hai ragione mamma Massimo è bravissimo"
Con voce che intende trasmettere ad entrambi il mio attuale piacere, reagisco ai delicati tocchi con percettibili brividi e iniziali tremori.
Favorisco il suo fare sganciando il reggiseno, stendo le braccia in avanti, le mammelle compresse sulla sdraio sembra vogliono scappare dal piccolo tessuto che le contiene. Massimo la sfiora con accentuata intenzione. Carezze delicate e dolci che mi fanno venire la pelle d'oca.

Volutamente lascio che mamma si accorga del piacere che sto vivendo, palese comincio ad ansimare ai suoi tocchi e voglio, anche che si accorga di come sfacciata sfioro con il braccio il diventato duro bel cazzo che Massimo ostenta in tutta la sua provocante dimensione.
È forte l'interesse di mia madre, mi è chiaro che le è difficile staccare gli occhi dal bel cazzo di Massimo. Incrocio i suoi occhi e, sorridendo maliziosa, divarico le gambe, raccogliendo sfrontata i bordi del perizoma tra le chiappe, favorendo, sfacciata, il suo soffermarsi sul mio bellissimo culo praticamente scoperto.
Sono certa che il suo fare, e la mia provocazione, stanno suscitando pensieri sconci in mia madre che con insistenza, ed in evidente difficoltà, guarda verso la prorompente eccitazione di Massimo. Qualche minuto di un provocante supplizio per poi alzarsi per raggiungere papà in acqua. Mi è netta la sensazione che il colore alle sue gote non è dato dal sole.

Soddisfatta degli effetti della mia sfida, con una gran voglia di cazzo, stringo il seno portandomi un dito in bocca, simulando un pompino lascio intendere a Massimo di raggiungermi in cabina.
Gli ci vuole un attimo per, chiudere la porta del piccolo vano, privarmi del costume e lasciarlo estasiato davanti al gioco tra chiaro e scuro del mio seno.
Eccitato, le mani spaziano su di esso, infoiato succhia i sensibili e grossi capezzoli, gode del mio ansimare.
Soccombo al suo veemente, e piacevole, attacco, seguo il suo lento accovacciarsi e giocare con la nervosa lingua tra umide labbra.
Per un attimo mi assale la paura di essere scoperti dai miei ma, subito cedo, con un intenso sussulto, al piacevole gioco della lingua tra la bagnata fica.
Con le mani tra i capelli spingo forte il suo capo tra le gambe rendendo tangibile il mio piacere.
Subito ho un orgasmo.
“Vengo... siiiiii....ancora”
Non governo la voce è per zittirmi mi bacia lasciandomi assaporare il mio piacere spingendomi contro la parete.
Pochi secondi e mi godo tra le gambe uno splendido cazzo. La rossa cappella raccoglie tra la fica i mie umori, e d'impeto mi è dentro.
Vorrei gridare il mio piacere ma la sua lingua me lo impedisce. Lunghi minuti di estremo comune piacere con il pensiero rivolto a quell'ultimo sguardo di mia madre.
Uno sguardo interessato e sicuramente pieno di voglia.

Mi scopa, sento distintamente tremare il suo corpo, il suo respiro si è fatto intenso, il mio corpo freme, ho voglia di urlare, ed è la ragione che guida la mia mano a stringere le labbra mentre, tremando, vengo di nuovo con il seno stretto forte tra le sue mani.
Massimo allontanandosi da me viene schizza il suo piacere sul mio seno. Con le mani spargo la sua essenza sul seno, ne lecco il sapore tra le dita.

Sento la voce di mia madre chiamarmi, in poco ritorniamo padroni dei nostri sensi e la raggiungiamo. I nostri sguardi si incrociano e le sorrido sorniona con aria di sfida.

Ancora un'ora di mare, poi un pasto frugale a casa. Soli io Massimo e lei. Papà è rimasto a mare per una battuta di pesca trascinandosi, con ferma, autorità Gaetano.

Mamma è particolarmente nervosa, si muove a scatti nel piccolo cucinino ed è palpabile la sua rabbia. Poche sono la parole nei suoi continui sguardi a Massimo rapito dalla accattivante trasparenza del suo bianco, e corto, pareo maliziosamente annodato sul nudo seno. Forte è il contrasto con la pelle arrossata dal cocente sole ed il nero dei suoi lunghi capelli che muoiono sulla rotondità di un gran bel culo.
Sono convinta che se li lasciassi soli, mamma saprebbe come soddisfare l’evidente suo bisogno di un gran bel cazzo e Massimo come farla gridare di piacere.
Ma ho in mente ben altro!

"Mamma andiamo io ho bisogno di riposare"
Sfrontato e perentorio è il mio invito!
A letto gioco con il cellulare. Riprendo il mio corpo trasmettendo le mie erotiche immagini a Massimo assolutamente convinta del suo attuale impegno solo in camera con lo stratosferico cazzo stretto in una mano che tira forsennato.
Mamma, davanti allo specchio ha slacciato il pareo e, nuda con il solo slip, sta idratando il corpo con la fresca fragranza del suo dopo sole.
Le sue mani scorrono lente su di uno smanioso corpo, pochi secondi per notare il suo stringere le labbra con le mani che sfiorano il seno e le dita che sfidano irti capezzoli. Il viso tirato. Scuote, impercettibilmente, il capo raccogliendo i lunghi capelli. Riprende, si china, una gamba sulla sedia e mani tramanti scorrono su di una sensibile pelle. Socchiude gli occhi, ed il suo respiro cresce lentamente, rapita dalla passione di ardite dita che sfiorano ripetutamente l’intimo incrocio.
Chiaramente ascolto un suo sommesso gemito strozzato in gola, che conferma il bisogno di placare un piacere che non riesce a governare!
Mia madre è morbosamente eccitata!
Sono certa che come non mai, oggi avrebbe ceduto alle erotiche lusinghe del giovane figliolo.

"Vuoi che ti passi un po' di crema”
Posizionato il telefonino opportunamente sul comodino, senza aspettare la sua risposta, sono alle sue spalle e avvio il mio fare. Stendo la crema dalla schiena, con entrambe le mani, spazio sui fianchi, scendo lentamente sino al culo, risalgo roteando le mani, sfioro delicatamente le mammelle.

"Ti ha fatto eccitare, vero?..." per poi, quasi tutto di un fiato "...smaniavi come una puttanella in calore!... cosa avete fatto in cabina... te lo sei scopato? "
Domande chiaramente pervase da rabbia, ma anche intrise da invidia e cariche di gelosia.

Nel mio ambiguo sorridere legge la mia conferma e, memore della di sfacciataggine di Gaetano, impongo alle mie mani una più incisiva provocazione.
Ripeto i movimenti due, tre, quattro volte. Il suo soggiacere mi spinge a soffermarmi, sfrontata, sulle cosce, indugio, con le dita la invito ad allargarle, complice non si oppone, gioco sulle parti interne, le dita sfiorano la sua sicura calda zona intima.
Contatti a fil di pelle che, mi accorgo mamma gradisce, Impercettibile, infatti, è il contrarre ripetutamente i glutei.

“… però anche tu sei brava…”
è il pensiero, appena sibilato di mamma.

Un silenzio lunghissimo per poi con aria di sfida risponderle
"Dai anche tu ti eri eccitata, ti ho vista come guardavi con interesse il bel cazzo duro di Massimo! Te lo saresti trombata anche tu! "

Il suo silenzio è più di una ammissione. Continuo

“Ti piacerebbe ora il bel cazzo di Gaetano, prendertelo in bocca, con la lingua seguire la bella minchia, e fargli un bel pompino, magari mentre Massimo ti lecca e ti sditalina la fica. Con due cazzi sarebbe bellissimo….”

"Che stai dicendo?... come ti permetti!"
Ma è blanda la sua reazione.

"Mamma da quanto tempo non ti fai sbattere da un bel cazzo, duro e palpitante"
mentre la invito a girarsi nei suoi occhi vi è più di una conferma a soddisfare un bisogno!
Inerme lascia che la sospinga sul letto, si stende con le braccia distese sopra il capo. Sul suo corpo abbondante crema e, con il mio davanti al suo capo, riprendo i miei massaggi. Dalle braccia alle tempie, poi il viso sino al collo.
Sul nudo petto prendo coraggio. trasformo i miei massaggi in carezze languide ed intriganti, mani aperte spaziano su tutto il suo seno che reagisce seguendo i miei movimenti. Idratando le rosee aureole con le dita stuzzico i capezzoli che, gonfi, si oppongono al mio intrigante fare. Li stringo dosando la forza.
Mamma ad occhi chiusi apprezza, la sua reazione è nei ripetuti respiri che gonfiano il petto.
È un invito che non mi lascio sfuggire.

"Che fai?"
Tenta una inutile reazione, ma senza opporsi alla provocazione delle mie mani padrone ora di conturbanti mammelle, con entrambe le mani le accarezzo, con delicatezza e sensualità le palpo, accompagnandomi con il crescere del mio respiro .

"Basta così!"
Incrocio i suoi occhi per sibilare il mio "no" respirandolo sul suo seno, poi le labbra lo sfiorano, si soffermano, perdendosi nella morbidezza di una pelle resa vellutata dal crescente piacere, timida la lingua segue la forma di duri capezzoli, li lecco e con ardore li mordo.

Un suo sussulto si unisce ad un intenso sensuale respiro, continuo è il suo scuotere la testa, seguo le mani stringere nervose il lenzuolo ed, ad occhi chiusi, implorarmi “… fermati…ti prego..."

Memore dei pensieri di Massimo, voglio farla godere di uno stuzzicante gioco saffico che, lentamente sta coinvolgendo anche me. I miei movimenti si fanno, quindi, più intimi ed aspetto come l'eccitata femmina risponda agli effetti di ciò che mi accingo a fare.

Ancora un po’ di crema, stavolta la distribuisco su tutto il corpo, mi privo del reggiseno e, provocatoriamente, mi stendo sul suo corpo, la crema agevola il mio scivolare su di esso. Allungo le mani sino alle caviglie sfiorando con il mio seno il suo. Il momento del contatto, capezzolo contro capezzolo, provocano a mia madre un violento sussulto. Con movimenti sinuosi e languidi, risalgo le cosce, dall'interno, entrambe le mani sfidano la fica, le dita sfrontate fanno pressione sull'intimo taglio.
Carezze che ripeto più volte!

"Alessia... no!..."
La voce spezzata dal suo respiro ed il corpo, complice, agevolano il mio fare accompagnandola a superare il punto del non ritorno!

"Mamma voglio farti godere io!"
Prendo atto anche della mia gran voglia di possedere il corpo mia madre. Con voluta sfacciataggine lascio alle dita di lambire il bordo del piccolo costume e, nel superarlo, giocare con i corti riccioli della fica. Perverse dita sfiorano ripetutamente un intimo che sento caldo e già bagnato!

"......mhhhmmmhhhh..…”
sussurrato è il suo primo, lungo, gemito di piacere.

Sottomessa al mio fare, sono eccitata e, stendendo il corpo quasi tutto sul suo, la privo del costume allargando, contemporaneamente, le mie cosce tra la sua testa, lasciandole percepire l'essenza di una diffusa eccitazione.

Padrona delle sue grandi labbra, con la punta di una plastica lingua, assaporo i suoi caldi umori, lambisco la fica, colpi veloci quasi rubati ma sempre più intensi, più profondi.

Perso ogni pudore mamma cede all'immenso piacere della mia diventata avida lingua, liberando definitivamente il suo essere veramente troia
“SSSSSSSSSSSSSIIIIIIIIIIIIIIII………”
mentre possiedo una fica grondante di libidine “… mamma ……dai ….. leccami…. anche tu…”

Come se non aspettasse altro, scostato il piccolo lembo di pizzo, lecca con sapiente passione la mia fica “ …ooooohhhhh….” un gemito intenso per una sensazione che non pensavo fosse così bella “ancooora…. mamma non fermarti…”

Minuti lenti, quasi interminabili
trascorrono, solo il nostro forte gemere ci è complice, la lussuria ci ha rapite, il tremore dei nostri corpi all’unisono ci consente di godere del reciproco piacere di lingue impazzite
“ …ssssssiiiiiii….. Alessia....
mmmmhhhh… uuuuuuummmhhh”
il suo continuo gemere si disperde sulla mia fica
“….siiii…… mamma …… fai godere anche me ……uuuhhhh...”

Lo specchio ci restituisce corpi caldi impazziti che manifestano tutta l'eccitazione che un desiderio sfrenato ci procura.
Pudore e rispetto oramai non ci appartengono, e sicura del suo piacere, infilo due dita dentro la fica, immediato è il sussulto del suo corpo, "...mmmhhhh….. uuuhhhhmmm…” ansima, il corpo vibra, le cosce si irrigidiscono, si stringono attorno a dita che, veloci, sbattono sulla fica con il pollice che stimola il grosso clitoride “belliss…ssssimooooo…. non ti fermare...scopami!”
quasi implorandomi
"...fammi godere...così brava... ancora...mmnhhhh...ssssiiiiii...
VENGOOOOO.....dai…aaahhhh……. siiiiiiiiiii…….lecccccamiiiiiiiiiiiii…......”
Mamma gode con lunghi gemiti. Il corpo è violentemente scosso dai fremiti dell’imminente orgasmo, mentre lecco e succhio il grillettino.
“mmmmmmhhhhhhhhhhhh………”
continuo a farla gemere di un intenso piacere, gioendo dei suoi gemiti, e assaporando il sapore della sua eccitazione, le offro le mie intime labbra pronte a regalarle un esplosione di estremo piacere in bocca
"mamma fammi godere con te!"
È forte il piacere che provo e la sua bravura mi manda in estasi
"...“….siiiiiiiiiii………….lecccccammmmmmmmiiiiiiiiiiiiiii………fammi godereeeeeeeeeeeeee…...mamma GODOOOO...."
Esplodo il mio piacere sul suo viso tremo del calore della sua lingua, lei avida ne gusta l'essenza, il gusto, il piacere!

Lunghi minuti per sopire i nostri respiri, secondi di un silenzio assurdo, attimi di sguardi languidi carichi di lussuria. Gli effetti hanno superato ogni mia possibile immaginazione, ho scoperto la bellezza di amare una donna. Poco per unire le labbra in un lungo e passionale bacio. Le lingue assaporano i rispettivi piaceri in un crescendo sensuale di lussuria che sicuramente sarà foriero di nuove esperienze e di stimolanti ed eccitanti momenti……

Sdraiata a letto, mamma è sotto il getto della fredda acqua della doccia, guardo le riprese che il telefonino ha memorizzato. Farò vedere a Massimo solo quello che sarà utile alla mia nuova strategia, lasciandogli credere che possa condurre lui il gioco tanto a me interessa poco. Io voglio solo godermi i miei vent'anni e chissà che non decida di coinvolgere anche il mio bel fratellino perché, per mamma, due cazzi sono meglio di uno!
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